Ricordo ancora quando durante il primissimo incontro del “Percorso di Risveglio”, la mia guida Eleonora (grazie di cuore per chi sei e per tutto quello che fai) mi rivelò la mia missione: lavorare con i giovani, gli adolescenti, aiutarli a “riconnettersi” con se stessi e trovare il proprio “posto nel mondo”.
Provai incertezza, stupore, disorientamento, paura.
Io, che fino a quel momento avevo sgobbato per cercare di impostare il mio lavoro sull’aiutare gli sportivi e le persone ad aumentare le proprie prestazioni, come potevo essere capace di aiutare gli adolescenti a scoprire se stessi?
Aiutarli davvero a scoprire e, soprattutto, sentire dentro di loro ciò che sono chiamati a portare in questo mondo?
Per di più, non avevo fatto alcun corso specifico che trattasse temi del genere.
E questo, per una persona abituata, ancorata al concetto di preparazione è qualcosa capace di scatenare una vera e propria crisi.
Ma, più Eleonora entrava in profondità, scavando oltre la mia superficie con le sue parole così pregne di saggezza, consapevolezza, Amore universale, qualcosa dentro di me ha iniziato a smuoversi.
La paura, l’incertezza, il disorientamento, hanno lasciato sempre di più spazio alla leggerezza, alla pace, alla compassione, a tal punto da farmi commuovere per ciò che sentivo.
Come se in un lampo avessi iniziato a vedere i pezzi di un puzzle che magicamente iniziano ad andare da soli al loro posto.
Con il cuore sono ritornato indietro, agli anni della mia adolescenza, rivivendo tutto quanto in pochi istanti.
Anni che ho sempre definito come il mio “Medioevo”.
Anni di resistenze e conflitti interiori.
Alla continua ricerca di un modo per esprimere me stesso.
Alla ricerca quasi “ossessiva” di come poter lasciare il mio segno nel mondo.
Non riuscendo, a trovare nulla.
Come potevo trovare il mio “posto nel mondo” senza prima trovare davvero me stesso?
Quanto mi sarebbe piaciuto al tempo avere una guida accanto a me.
Una guida capace di aiutarmi ed affiancarmi nel viaggio alla scoperta di me stesso.
Capace di toccare le corde giuste e sentirne le vibrazioni prodotte.
È in questi istanti che ho iniziato a fare pace con la mia adolescenza.
A sentirla e vederla esattamente per come è stata: un passaggio fondamentale verso qualcosa di più grande, che mi ha portato la consapevolezza di poter essere davvero di aiuto per i ragazzi e le ragazze di oggi.
Che mi ha portato la consapevolezza di poter essere io, oggi, quella guida che tanto avrei voluto avere allora.
Ed è in questi istanti che ho iniziato a fare finalmente pace con me stesso.